Dal 23 al 29 Marzo 2019 presso la Sala Varese Vive (Via San Francesco 26, Varese) sarà allestita la mostra dedicata al tema del dolore innocente già presentata al Meeting di Rimini dell’anno scorso, e portata a Varese dal Centro Culturale Massimiliano Kolbe, col patrocinio del Comune di Varese e del Decanato di Varese:

C’è qualcuno che ascolta il mio grido? Giobbe e l’enigma della sofferenza.

L’inaugurazione della mostra si terrà il 23 marzo alle ore 21.00 presso la Basilica di San Vittore (Piazza San Vittore, Varese). Interverranno: Ignacio Carbajosa, ideatore e curatore della mostra, e Francesco Pasqualotto, pianista.

Come momento conclusivo della mostra, sabato 30 marzo alle ore 21.00 nella Chiesa S. Antonio alla Motta (Piazza della Motta, Varese) si terrà un Concerto del coro S.Maria del Monte.

Il video della presentazione della mostra al Meeting di Rimini 2018 è disponibile sul canale YouTube del Meeting:

Il problema del male e della sofferenza innocente ha sempre interrogato l’essere umano. Negli ultimi tre secoli, invece, questo problema è diventato domanda sulla bontà e l’esistenza stessa di Dio. Come mai un Dio buono può permettere questo? Dal terremoto di Lisbona nel 1755, ai più recenti attentati terroristici, senza dimenticare i campi di concentramento del secolo XX, i grandi incidenti aerei, i disastri naturali o la sofferenza dei bambini nelle guerre.

Il libro biblico di Giobbe ripropone il problema della sofferenza in un modo molto efficace e attuale, come si vede dal fatto che è una delle opere più riprese dalla letteratura contemporanea. La mostra ripropone il grido di Giobbe in dialogo col grido dei nostri coetanei fino ad arrivare a quel litigio che l’uomo di Us (e l’uomo moderno) presenta a Dio. La risposta divina non è stata una spiegazione, ma una presenza buona. Adesso ha un Tu a cui rivolgere le sue domande sul dolore. Con Gesù, volto concreto della misericordia del Padre, è entrata nella storia una Presenza buona che ci permette di guardare in faccia le nostre sofferenze nell’orizzonte delle sofferenze assunte dal Figlio di Dio. Al di fuori di questa storia particolare, la ragione dell’uomo, davanti all’enigma del dolore, è abbandonata a una solitudine spaventosa.